Chi non conosce una simile notte ignora uno dei più preziosi godimenti che offra la vita alpinistica. Si vorrebbe dormire, ma come dormire mentre fuori, all’intorno, i mostri colossali misteriosi e silenziosi vegliano come nemici in agguato, attendendo il nuovo giorno per tentar di lanciare nell’abisso la piccola creatura umana che con disegni temerari riposa intanto al loro piede?
Come dormire quando l’uomo tace perché parlano le pietre? Si sogna ad occhi aperti di torri che feriscono il cielo, di spaventose pareti lisce e verticali sulle quali solo la fantasia riesce ad arrampicarsi, di numerose vittorie e di silenziose sconfitte.

– Tita Piaz in Arturo Tanesini, Il Diavolo delle Dolomiti, 1943
Notte alle Torri del Vajolet
Enrosadira dalla Croda di Re Laurino