Poi si rivolse, e parve di coloro | che corrono a Verona il drappo verde | per la campagna; e parve di costoro | quelli che vince, non colui che perde. Dante Alighieri
Acquacheta
Emilia Romagna. La caduta dell’Acquacheta a San Benedetto in Alpe
Come quel fiume c’ ha proprio cammino
prima dal Monte Viso ’nver’ levante,
da la sinistra costa d’Apennino,che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,rimbomba là sovra San Benedetto
de l’Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;così, giù d’una ripa discoscesa,
– Inferno, canto XVI 94-105
trovammo risonar quell’acqua tinta,
sì che ’n poc’ora avria l’orecchia offesa.
Ruina dantesca
Trentino. La montagna franata ai Lavini di Marco
Era lo loco ov’a scender la riva
venimmo, alpestro e, per quel che v’er’anco,
tal, ch’ogne vista ne sarebbe schiva.Qual è quella ruina che nel fianco
di qua da Trento l’Adice percosse,
o per tremoto o per sostegno manco,che da cima del monte, onde si mosse,
– Inferno, Canto XII (1-9)
al piano è sì la roccia discoscesa,
ch’alcuna via darebbe a chi sù fosse
Bismantova
Emilia Romagna. La Pietra a Castelnovo ne’ Monti
Benaco
Garda. Il maggiore dei laghi italiani
Suso in Italia bella giace un laco,
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ ha nome Benaco.Per mille fonti, credo, e più si bagna
tra Garda e Val Camonica e Pennino
de l’acqua che nel detto laco stagna.Loco è nel mezzo là dove ’l trentino
pastore e quel di Brescia e ’l veronesesegnar poria, s’e’ fesse quel cammino.
– Inferno, canto XX (61-69)
Talamone
Toscana. la Costa d’Argento sul mare etrusco
La Verna
Toscana. Il crudo sasso al Monte Penna
E poi che, per la sete del martiro,
ne la presenza del Soldan superba
predicò Cristo e li altri che ’l seguiro,e per trovare a conversione acerba
troppo la gente e per non stare indarno,
redissi al frutto de l’italica erba,nel crudo sasso intra Tevero e Arno
– Paradiso, Canto XI (100-108)
da Cristo prese l’ultimo sigillo,
che le sue membra due anni portarno.
Ezzelino
Veneto. Il colle di Dante
In quella parte de la terra prava
italica che siede tra Rïalto
e le fontane di Brenta e di Piava,si leva un colle, e non surge molt’ alto,
– Paradiso, Canto IX (25 – 30)
là onde scese già una facella
che fece a la contrada un grande assalto.
Gubbio e Assisi
Umbria. Cuore verde d’Italia
Intra Tupino e l’acqua che discende
del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d’alto monte pende,onde Perugia sente freddo e caldo
da Porta Sole; e di rietro le piange
per grave giogo Nocera con Gualdo.Di questa costa, là dov’ ella frange
più sua rattezza, nacque al mondo un sole,
come fa questo talvolta di Gange.Però chi d’esso loco fa parole,
– Paradiso, Canto XI (43-54)
non dica Ascesi, ché direbbe corto,
ma Orïente, se proprio dir vuole.